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“Legge di Semplificazione” approvata in Regione: le novità per i cacciatori. La posizione di Fidc Bergamo

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Martedì 16 maggio il Consiglio Regionale della Lombardia ha discusso e approvato la “Legge di Semplificazione”, in cui erano contenute anche alcune modifiche alla normativa venatoria lombarda. Ci sono alcune novità per i cacciatori.

  • Innanzitutto è stata sancita per legge la possibilità che il tesserino venatorio venga spedito al domicilio del cacciatore ed è stato abrogato il timbro da far apporre sulla licenza di caccia ove annotare il numero del tesserino.
  • È stata introdotta la possibilità di esercitare gratuitamente dieci giornate da appostamento temporaneo per la caccia alla migratoria in tutta la regione a partire dalla terza domenica di ottobre. Gli accessi in ogni singolo ATC (o CAC per chi caccia in zona alpi) saranno però limitati al massimo al 5% dei cacciatori soci e gli interessati dovranno presentare una apposita domanda al Comitato di Gestione.
  • Novità anche per l’addestramento cani: ora la legge prevede che l’addestramento possa essere consentito anche durante la stagione venatoria, per tre giorni settimanali a scelta, segnando comunque la giornata sul tesserino e comunque non oltre l’8 dicembre. Ad oggi la possibilità di addestrare i cani durante la stagione venatoria era prevista unicamente per la zona alpi. È stata introdotta una pesante sanzione amministrativa pecuniaria (e in caso di recidiva scatta anche il ritiro del tesserino per un anno) per chi allena o addestra i cani nelle oasi, nei parchi o nelle zone di ripopolamento e cattura.

Federcaccia e Enalcaccia hanno sostenuto che servisse un correttivo a questa norma e avevano chiesto che fosse limitata unicamente ai periodi in cui l’addestramento fosse generalmente vietato. Purtroppo, nonostante il sostegno di consiglieri regionali bergamaschi, tale proposta di buon senso non è passata e ora anche chi legittimamente addestra il cane in periodi consentiti rischierà una salata sanzione per il caso in cui un selvatico scovato fugga facendosi inseguire dal cane all’interno di un’oasi o di una zona di ripopolamento e cattura. Una “complicazione” che a nostro avviso poco c’entra con una “legge di semplificazione”

Da ultimo la legge di semplificazione ha chiarito che i tre rappresentanti delle associazioni venatorie in seno agli ATC saranno nominati in base al principio di rappresentatività delle associazioni “su base proporzionale degli iscritti”. L’introduzione del principio di proporzionalità evita che la rappresentatività possa essere interpretata nel senso di poter assegnare tutta la rappresentanza alla sola associazione maggioritaria e correttamente applicato (come da sempre si fa nei comprensori alpini) consente di avere una rappresentanza che effettivamente rispecchi l’assemblea dell’ATC.

Con un emendamento presentato su insistente richiesta di altra associazione, che ha cercato di stravolgere il senso della nota sentenza della Corte costituzionale n. 2 del 1969 e che non conosce l’orientamento del Consiglio di Stato cristallizzato da ben quattro sentenze del 2016, è stato introdotto il principio per cui nessuna associazione venatoria in ATC possa comunque avere più di due rappresentanti, nemmeno laddove sia l’unica associazione esistente! Ciò comporterà che anche laddove già oggi o in futuro ci dovesse essere un’unica associazione si sarà comunque costretti a tenere frammentato il mondo dei cacciatori, a pena di non poter diversamente completare la composizione dell’ambito. Strano principio democratico quello per cui chi non ha il consenso dei cacciatori debba comunque per forza avere un rappresentante.

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