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Le deroghe lombarde: una speranza per i cacciatori e un’occasione per la politica di rivendicare il proprio ruolo

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Martedì prossimo 2 ottobre  in Consiglio Regionale saranno discussi due progetti di legge: uno relativo al prelievo in deroga di Fringuello e Peppola, l’altro relativo alla cattura dei richiami vivi con la riattivazione dei roccoli.
Un appuntamento attesissimo da parte di tutti i cacciatori bergamaschi, e che è stato fortunatamente anticipato a inizio mese.
Federcaccia Bergamo vuole ringraziare tutti i Consiglieri regionali che da mesi lavorano con tenacia per la difesa delle nostre tradizioni venatorie, dimostrando peraltro la volontà politica di voler portare a casa il risultato ad ogni costo, e in particolare  Floriano Massardi, Giovanni Malanchini, Barbara Mazzali e Paolo Franco che in VIII Commissione hanno sostenuto con forza i provvedimenti.
E di volerlo fare mettendo l’ambìto risultato al riparo, decidendo di usare  lo strumento della legge regionale per l’approvazione. Un segnale forte e importante per il mondo venatorio. Una forzatura necessaria, rispetto al ricorso a un atto amministrativo, che dimostra due cose.
Innanzitutto che l’attuale Governo regionale è davvero legato al territorio e alle radici delle genti lombarde.
In secondo luogo che l’applicazione delle deroghe in Italia secondo le procedure fissate dalla Legge  italiana è divenuta possibile solo sulla carta: l’uso dell’atto amministrativo, di fronte a pareri ISPRA che si occupano del merito delle scelte politiche e sempre meno degli aspetti tecnici, è ormai un tentativo inutile.
Così da avere convinto alcuni, agguerriti, consiglieri regionali che fosse ormai necessario provare a percorrere la strada politica della Legge Regionale.
Federcaccia, pur consapevole delle problematiche giuridiche, si augura che entrambe le leggi, il cui contenuto di merito è peraltro perfettamente rispettoso della Direttiva, vengano approvate: si tratta ormai dell’unico modo per portare sui tavoli ministeriali ed europei con la dovuta considerazione la problematica della mancata applicazione della direttiva uccelli (e della direttiva Habitat) in Italia in punto deroghe. L’unico modo ormai per rivendicare, più di fronte a ISPRA che alla stessa commissione, il diritto di tener vive tradizioni secolari, condannate a morte non dalla Direttiva Uccelli, ma dalla burocrazia.
Il mondo politico, su questo tema, ha l’occasione di rivendicare il proprio ruolo, e speriamo lo rivendichi compatto, non affossandolo con lo scaricabarile del voto segreto.
Il Presidente Provinciale FIDC Bergamo
Avv. Lorenzo Bertacchi
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