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La caccia al muflone nel CA Prealpi Bergamasche. Protagonisti i Federcacciatori della Val Gandino

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Nella pagina della caccia di martedì 13 dicembre L’Eco di Bergamo ha trattato così la caccia al muflone nel CA Prealpi Bergamasche. Ve ne diamo un estratto e a fondo pagina trovate l’articolo intero.

Il risveglio alla natura, il sole che sorge piano piano, il freddo che mano a mano se ne va, anche grazie ai racconti, a qualcosa di caldo da buttar giù tutto d’un fiato, alla felicità non di aver sparato, ma di aver visto comunque il proprio animale. La materia del giorno è la caccia agli ungulati, in particolare quella al muflone (Ovis musimon), una delle ultime se non l’ultima inserita nella provincia di Bergamo una decina di anni fa dal dirigente provinciale ed oggi regionale Giacomo Moroni.

Sono 12 gli avventurieri che si occupano di questa forma di caccia, 18 i capi assegnati nella stagione di caccia appena finita, uno e “mezzo a testa” , con i cacciatori divisi in coppie. Siamo in Valle Seriana, nella zona appartenente al Comprensorio Alpino Prealpi Alpine bergamasche, un posto di confine quello di Casnigo, nelle prossimità della Madonna d’Erbia tanto cara a questo gruppo di appassionati.

A caccia dei “Mufloni ..della Madonna”: partenza ore 6.45 dal centro di Casnigo, e via dopo un breve percorso nella zona sopra il Ponte del Costone, l’unico luogo in cui si sono trovati a meraviglia gli esemplari che ritroviamo più che altro in Sardegna ed in Toscana. Le immissioni fatte anche a Tavernola e in Valle Brembana non hanno attecchito: il vanto dei muflonisti della Madonna d’Erbia è proprio quello di sentire loro questo animale, averlo visto proliferare nel loro amato territorio, averlo cercato, censito, soprattutto avergli regalato il territorio adatto in cui poter vivere.

Da un’ altana ad un’altra è uno spettacolo della natura, descritta a meraviglia dalla passione di questi cacciatori che curano tutta la vallata quando la caccia è chiusa, tenendo il bosco pulito al punto giusto ed evitando che il suo abbandono lo allarghi progressivamente: il re è il muflone, ma non mancano i cervi, in una zona di caccia anche alle beccacce e alla migratoria nelle zone più alte, mentre per la prima volta è stato avvistato nelle precedenti settimane un camoscio.

Sauro, Renato, Pietro, Francesco, Giacomo e Francesco sono i nostri compagni di viaggio di una mattinata alla ricerca del muflone: per loro una stagione di caccia può essere l’attesa di un unico esemplare, ben preciso per quanto riguarda classe e sesso, ma soprattutto è guardare tutti gli animali che riempono la vallata che dà sul Ponte del Costone.

Dalla ricerca, all’avvistamento, alla preparazione dello sparo, fino al recupero dell’animale, che viene trasportato nel nuovo centro di Leffe, sede della Federcaccia Valgandino, per la verifica dei mufloni prelevati selettivamente, una caccia complicata per la capacità che ha l’animale di nascondersi nei canali, dietro i massi, nelle zone ricoperte da bosco, una specie più vagante di altre, in grado di mangiare qualsiasi cosa e di non rovinare la flora presente, con meno voracità rispetto ad altre specie, senza dimenticare la difficoltà nel capire se si tratta davvero dell’animale assegnato, rischiando anche provvedimenti da parte delle guardie venatorie sempre solerti nella zona…

(Fonte Eco di Bergamo)

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