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Il ritardo nel recupero del cervo ritrovato nel lago di Gaiano. Federcaccia Bergamo: intervenuti i cacciatori, ora rivedere i piani di prelievo

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Un episodio che ci ha visti protagonisti in prima fila da vicino. Il luogo del “misfatto” Endine Gaiano e le sponde del lago Gaiano, dove due pescatori in barca hanno rinvenuto un cervo maschio morto, con evidenti traumi sul corpo.

Si trattava di un animale che nel tardo pomeriggio di martedì in prossimità della Cava Cantamessa è stato investito da un’autovettura che transitava sulla SS.42: notevoli danni alla vettura e fortunatamente solo un grande spavento per il guidatore, mentre del cervo si erano perse le tracce.

Il responsabile del settore 1 della Commissione tecnica Ungulati cervo del Ca Prealpi Bergamasche Giovanni Mazzucchelli ha contattato il numero verde del Corpo di Polizia senza una risposta positiva di un immediato intervento di recupero, ma anzi è stato invitato a rivolgersi per la risoluzione del caso  all’UTR Bergamo. Tra l’altro nel corso della giornata sulla sponda del lago si è assistito al solito capannello di curiosi alla ricerca di una foto, creando non poche difficoltà alla circolazione oltre all’incolumità delle stesse persone. Nella mattinata di ieri i cacciatori del posto, sotto il coordinamento della Protezione civile di Endine Gaiano sono riusciti a trascinare a riva l’animale e solo nel tardo pomeriggio la Polizia provinciale è intervenuta per recuperare l’animale e poterlo consegnare all’inceneritore, un ritardo motivato con l’assenza di guardie a causa delle vacanze pasquali. Un black out temporaneo sulle competenze in materia, un segnale chiaro da parte delle guardie provinciali, oberate di lavoro e non più in grado di rispondere a tutte le necessità del territorio, con soli 19 elementi dai 33 pre riforma Del Rio del 2015.

Al fatto che ha messo in subbuglio i cacciatori proprio per questa momentanea assenza di chi di dovere nel predisporre il recupero dell’animale, è arrivata la riposta di Federcaccia Bergamo.

“Siamo in una situazione gravissima ed è l’ennesima prova che allo stato il passaggio di competenze tra regioni e provincia non sta funzionando: è palese che la polizia provinciale sia caricata di troppi compiti e sono in pochi uomini -sono le parole del neo Presidente di Fidc Bergamo Michele Bornaghi-. Ancora una volta il ruolo del cacciatore a servizio della comunità è evidente a tutti, l’ennesima prova che il mondo venatorio lavora veramente al servizio dela gente ed in collaborazione con le altre realtà territoriali. Noi siamo sempre disponibili, ma forse sarebbe il caso di rivedere i piani  di prelievo del cervo, che è una specie che sta esplodendo e diventerà un nuovo cinghiale con la differenza di 300 chili”

 

 

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