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Il bilancio della stagione 2018 nel Comprensorio Alpino di caccia Valle Seriana

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Tempo di bilanci per il Comprensorio Alpino di caccia della Valle Seriana. Nella sala Le Fucine della Croce Blu di Gromo si è tenuta l’assemblea dei soci del Ca guidato da Francesco Bassanelli, alla presenza di 70 soci. Tanti gli spunti per un piccolo comitato di gestione, molto impegnato nelle ultime stagioni a cambiarsi look sia a livello di strutture che di mentalità: la stagione passata rimarrà impressa come quella della grande inaugurazione della nuova sede a Gromo. “Abbiamo ultimato la sala convegni con l’installazione del proiettore -sono le parole di Bassanelli-: questa sala può contenere 40 persone, ha ospitato le riunioni delle sub assemblee e attualmente viene usata per il corso di abilitazione alla caccia agli ungulati organizzata dal circolo Uncza Prealpi Orobie e Fidc Bergamo per una durata di 17 serate più due sabati da febbraio ad aprile. Il Centro di verifica è stato completato prima dell’apertura della caccia, il 15 agosto in tutte le sue parti e ad oggi è il primo e unico “centro di sosta” regolarmente registrato in provincia di Bergamo. Per renderlo più fruibile ai cacciatori abbiamo chiesto la collaborazione della Croce Blu di Gromo, tramite la registrazione su apposito registro dei dati anagrafici e dell’ora di presa in consegna e riconsegna della chiave del centro di verifica. Solo così è stato possibile portare in cella i capi abbattuti al mattino o pomeriggio, quando non era presente la segretaria in loco, evitando di tenere il capo abbattuto in giro al caldo per ore, dovendo poi aspettare le 19, orario in cui il centro si apre per la verifica dei capi abbattuti dagli appositi addetti di turno”. Lo stesso centro di verifica è stato utilizzato dai cacciatori della tipica alpina per la verifica ed il controllo dei capi abbattuti. “Quest’anno grazie alla disponibilità del dott. Gian Danilo Frosio -ha proseguito Bassanelli-, sono stati prelevati campioni di piume, che serviranno per compiere un’ indagine sulla genetica dei galliformi alpini estesa a tutto il versante italiano delle Alpi, studi che saranno eseguiti da parte dell’Accademia scientifica di San Michele all’Adige di Trento da parte del dott. Artuso”. Nella stagione passata si è registrato un calo di 14 soci. E’ stato inoltre attivato il servizio di sms per la comunicazione delle uscite agli ungulati, poi utilizzato anche per segnalare le uscite alla volpe che si sono protratte fino a fine gennaio dopo l’avvenuta delibera regionale. La scorsa stagione di caccia ha visto il prelievo di 6 capi di mufloni su 8 autorizzati, il 75% come 2017. Per il cervo 24 su 34 (70%), mentre nel 2017 si arrivò all’88%, motivo da ricercare nelle modifiche al calendario venatorio. Per il capriolo 35 su 51 (70%) mentre nel 2017 si arrivò al 77%. Per il camoscio piano di prelievo arrivato all’ 86% con 48 su 56 animali, mentre nel 2017 si arrivò all’ 82%. Per la tipica alpina nella seconda giornata la caccia è già stata chiusa alla coturnice con 21; il gallo forcello è arrivato a 8 su un piano di 10. Per la lepre ne sono state prelevate 102, e 5 volpi su un piano approvato di 100 approvato. Non è stata una grande stagione per i capannisti nemmeno in Valle Seriana: buono il passo di beccacce per numero di presenze e durata di passo grazie anche alle temperature miti sino a fine dicembre.

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