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Anseriformi e caradriformi: pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto proroga per uso richiami vivi

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Novità nella caccia per l’uso dei richiami vivi, tra cui figurano le oche, le beccacce, i gabbiani, le sterne e i piovanelli. La Commissione Europea ha deciso di derogare il divieto d’uso di richiami vivi nell’attività venatoria, fino al 31 dicembre 2017: sulla Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la proroga di una decisione di dieci anni fa della Ue per gli anseriformi e i caradriformi, un divieto valido per l’appunto in Italia fino al 2017. La deroga viene sospesa nel momento in cui la situazione epidemiologica peggiora e si trasforma in un grave rischio sanitario a causa della diffusione di virus influenzali, perché gli uccelli selvatici mantengono la maggior parte dei virus influenzali aviari nell’ambiente, i quali poi si diffondono agli allevamenti di pollame, provocando danni economici e sanitari. La deroga viene così ammessa, a patto che si rispettino determinati standard: per prevenire la malattia, i volatili usati come richiami vivi devono essere tracciabili e rintracciabili. Ai cacciatori viene chiesto un apposito documento per accertare la condizione sanitaria degli uccelli e ogni loro movimentazione deve essere registrata e comunicata alla Provincia per aggiornare la banca dati nazionale. Inoltre l’influenza aviaria può essere prevenuta separando i richiami vivi dal pollame domestico allevato: i primi vengono custoditi in recinti diversi rispetto a quelli del pollame. I cacciatori hanno l’obbligo di evitare qualsiasi tipo di contatto tra i richiami usati nella pratica venatoria: inoltre, il loro trasporto deve avvenire in contenitori lavabili e con il fondo a tenuta, da usare soltanto per questo motivo. I volatili ritrovati morti o abbattuti alla fine della stagione di caccia vanno controllati e sottoposti ad autopsia e ai prelievi necessari per ricercare i virus influenzali.

Atto_completo_deroga

http://www.federcaccia.org/news_show.php?idn=4410

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