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Disposizioni attuative per la caccia di selezione al cinghiale: i chiarimenti di Fidc Bergamo

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L’emanazione del Decreto 5773 del 30.04.2021, relativo alle disposizioni attuative per la caccia di selezione al cinghiale nel C.A.C. Prealpi bergamasche ha fatto emergere alcuni dubbi interpretativi.


Federcaccia Bergamo in questa fase è intervenuta sulle urgenti criticità interpretative, chiedendo ad UTR Bergamo di fornire chiarimenti per comprendere ed informare prontamente i cacciatori interessati.
Non è chiaro se per “residenza” debba intendersi quella anagrafica oppure venatoria. La differenza comporterebbe l’applicazione o meno di diversi limiti in relazione ai luoghi ove sia esercitabile la caccia di selezione ed anche collettiva, nonostante il Decreto riguardi la sola selezione. Laddove si intendesse quella venatoria si ravvisa l’assenza di criteri per collocare legare i cacciatori alle varie macroaree.


Federcaccia evidenzia che il contributo di euro 51,65 per ogni maschio adulto, tra l’altro non richiesto da CAC, è in contrato con il comma 5 dell’art. 5 della Legge regionale 19/17, che attribuisce all’Ente di gestione la facoltà di chiedere il contributo ulteriore a partire dal terzo capo prelevato.
Un chiarimento è necessario anche in merito a dove i cacciatori di selezione che praticano anche la collettiva possano esercitare il prelievo in selezione durante e successivamente il periodo della braccata.
Dubbi permangono anche in riferimento alla sanzione da applicare per il prelievo di cinghiali non in tolleranza.
Si ravvisa anche che il vincolo inscindibile tra squadra e territorio è superato dalla deroga introdotta con DGR 385 del 23.11.21 che consente l’organizzazione di battute di caccia collettiva in forma congiunta tra non più di tre squadre.

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