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Comunicato di Federcaccia Bergamo dopo l’incontro con i roccolatori del 2 settembre

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INCONTRO CON I ROCCOLATORI BERGMASCHI

 Mercoledì 2 settembre il presidente della FIDC provinciale di Bergamo ha incontrato i roccolatori per illustrare le iniziative intraprese da Federcaccia per tutelare l’attività di cattura e garantirne il futuro e delineare le strategie possibili. Ciò in attesa di raccogliere eventuali adesioni.

Un appuntamento più che doveroso dopo l’impegno assunto nei loro confronti all’alba della primavera.

Per Federcaccia non si deve lasciare intentata nessuna strada, ma è certo che oggi la via più insidiosa e difficile sia quella di garantire anche per gli anni prossimi l funzionamento dei roccoli sulla sola motivazione della cattura dei richiami vivi.

A fronte dell’alto numero di richiami allevati, infatti, questa motivazione pare oggi meno sostenibile che in passato laddove i roccoli debbano essere attivati “in deroga” alla Direttiva Uccelli.

Per Federcaccia la motivazione deve invece risiedere semplicemente nel fatto stesso che si debba garantire l’attività dei roccolatori in quanto patrimonio culturale di cui le leggi dello Stato garantiscono la tutela.

Se il roccolo in quanto tale è oggi elemento paesaggistico imprescindibile a Bergamo e Brescia, l’attività che in esso si svolge è a tutti gli effetti bene culturale, in quanto prosecuzione di una vera e propria attività economica rurale: pertanto la motivazione dell’apertura dei roccoli deve risiedere principalmente nell’obbligo di legge di garantire la sopravvivenza della stessa attività di cattura svolta in impianti storici e con tecniche tradizionali.

Ciò detto, al fine di consentire un numero di catture tale da giustificare lo sforzo manutentivo dei roccolatori si deve pensare che le catture non possano essere limitate ai richiami vivi, ma tali catture, allorché ancora possibili, potrebbero essere integrate con le catture a scopo scientifico e con le catture per il rinsanguamento degli allevamenti di richiami.

Questa strategia tuttavia implica o che ci sia un riconoscimento normativo della Regione in merito alla valenza culturale dell’attività di cattura nei roccoli, o che si provi ad ottenere il relativo riconoscimento da parte della competente Soprintendenza.

L’altra strategia che si sta perseguendo è quella di far finalmente dichiarare la selettività dei roccoli quali impianti di cattura presidiati da personale qualificato: in tal modo, trattandosi di cattura di specie cacciabili, addirittura si uscirebbe dall’ambito delle deroghe alla Direttiva Uccelli, sancendo così la piena legittimità dei roccoli.

Da ultimo altro obiettivo di Federcaccia è quello di ottenere che i nuovi patentini per roccolatori diventino di competenza Regionale: ISPRA dovrebbe dettare un protocollo sulla formazione degli operatori, ma il rilascio poi dovrebbe essere di competenza Regionale.

Del resto, se per quest’anno si nutre ancora qualche speranza che i roccoli possano aprire sulla scia degli scorsi anni, ma ahinoi con numeri sempre più ridotti, queste strategia puntano a risolvere il problema per gli anni a venire, trattandosi di iniziative a medio termine.

Il fronte dei roccolatori è parso su posizioni variegate: una parte ritiene che il riconoscimento di attività culturale oltre che sacrosanta possa essere una via per garantire il futuro dei roccoli, un’altra rimane scettica rispetto ai possibili vincoli.

Molti paiono invece scettici sulle modalità di esercizio degli impianti per la ricerca scientifica conoscendo come lavorano oggi gli osservatori ornitologici, ma su questo punto Federcaccia ritiene fondamentale per la caccia fare ricerche scientifiche proprie, le cui modalità sarebbero oggetto di concertazione successiva con i roccolatori.

Tuttavia sulle finalità della cattura e sulle modalità dell’una o dell’altra oggi è precoce parlarne: di urgente c’è da garantire l’apertura dei roccoli nei prossimi anni per evitare la fine di questo importantissimo pezzo di storia rurale lombarda.

Nel brevissimo termine Federcaccia si costituirà al fianco della Regione Lombardia nell’impugnazione del parere dell’ISPRA negativo rispetto all’apertura dei roccoli, e si augura che la Regione, accogliendo la diffida inviata ai primi di luglio, decida di aprire i roccoli disattendendo il parere di ISPRA, laddove la situazione non si dovesse sbloccare a breve.

 

Ps: Si rimane in attesa delle solite feroci critiche da parte i chi non avendo mai proposte o alternative da presentare, san solo criticare quello che fanno gli altri per strappare una manciata di tessere con la macchina del fango.

 

 

Il Presidente Provinciale FIDC

Avv. Lorenzo Bertacchi

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