Regione Lombardia presenta la richiesta di deroga a Ispra per storno, fringuello e peppola e per la cattura di tordi, cesene e merli
Lo storno ha causato gravi perdite alle produzioni lombarde. I danni accertati dal 2008 a oggi ammontano a 800 mila euro nella nostra regione. Solo nel 2017 le province di Brescia, Pavia e Sondrio hanno registrato danni per 60 mila euro. Le colture maggiormente colpite sono quelle vitivinicole per la produzione di vini DOC e DOCG e frutticole (melo, ciliegio), con concentrazione nel periodo della maturazione dei frutti a giugno e tra agosto e ottobre.
– il controllo di esemplari della specie Storno, da attuarsi mediante prelievo venatorio da parte di cacciatori espressamente autorizzati; il prelievo venatorio di esemplari delle specie Storno, Fringuello e Peppola per consentire, in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo, la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità. In questi due casi, per una parte molto limitata della stagione venatoria, su una ridotta percentuale della superficie regionale utile alla caccia e da parte di un numero di cacciatori identificabili nominalmente.
– la cattura di esemplari delle specie Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena e Merlo da cedere ai cacciatori come richiami vivi per la caccia da appostamento, per consentire, in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo, la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità. In questo caso per un periodo ben definito della stagione venatoria, in impianti di cattura pre-individuati quanto a numero e ubicazione territoriale ed espressamente autorizzati dalla Regione, su quantitativi prefissati di uccelli catturabili per ciascuna specie, a opera di soggetti abilitati e con modalità sottoposte a controlli da parte dei soggetti competenti.
(Regione Lombardia)