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I cacciatori nelle scuole. Un’esperienza da ripetere grazie alla sezione Federcaccia di Telgate

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“Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te,
porta all’isola che non c’è…”

Quale può essere il legame tra un gruppo di cacciatori con l’isola che non c’è?
Per spiegare il nesso è essenziale fare un salto indietro nel tempo… bisogna tornare a Venerdì sedici
Maggio duemilaquattordici, una data per noi cacciatori dalla sezione di Telgate molto significativa,
in quanto è stato il nostro primo giorno a scuola.
Ricordare oggi quel giorno, riempie il cuore di gioia, in quanto ha rappresentato l’inizio di un
viaggio, che in questo duemiladiciotto ha raggiunto la meta; ma torniamo a quel Venerdì…
Da anni in sezione, di tanto in tanto saltava fuori l’idea di proporre un’attività didattica da
condividere con la scuola primaria, ma ogni qual volta si fantasticava di quest’ipotesi in consiglio
od in assemblea, i : “ sarebbe bello ma…” immancabilmente prevalevano e si tornava a richiudere il
cassetto dei sogni.
Come avviene per i rari eventi astronomici, nel duemilaquattordici qualche allineamento di stelle ha
permesso che questo sogno iniziasse ad esser parte del mondo reale; forse più semplicemente
rimanendo con i piedi ben ancorati a terra, la differenza sostanziale fu la volontà, da parte nostra di
provarci, mettendosi in gioco!
Dopo aver contattato le insegnanti delle classi prime, spiegando a grandi linee la proposta, ed
avendo ottenuto il parere favorevole della dirigente scolastica, toccava davvero a noi cacciatori per
un giorno, accompagnare i nostri bambini dell’allora classe prima, alla scoperta della campagna
telgatese.
Il tema che condividemmo con la scuola fu: Gli animali che vivono intorno a noi.
Da parte nostra c’era si, un grande entusiasmo e la convinzione che l’argomento era parte di noi, ma
comunque molti erano i dubbi ed i timori, dopotutto non avevamo esperienza nel raccontare la
natura ad una platea di bambini curiosi, oltre al fatto che il giudizio delle insegnanti sarebbe stato
determinante sul proseguo o no di tale attività.
Possiamo con tranquillità affermare che andò tutto per il verso giusto!
A distanza di cinque anni e di altrettante giornate dedicate alla natura, oggi possiamo guardarci alle
spalle e attraverso immagini e ricordi, ripercorrere la strada che abbiamo percorso a fianco di quei
bambini e delle loro insegnanti.
Appunto, le Insegnanti!
Abbiamo sempre compreso a fondo, per questo nutriamo una profonda riconoscenza, l’importanza
della fiducia che le insegnanti strada facendo ci hanno accordato in questi anni, sacrificando ore di
lezione per concedere ai loro alunni di osservare la natura con i suoi paesaggi, offrendo a noi
cacciatori la possibilità di indicare dove guardare.
Spesso ripetiamo a chi descrive il valore della nostra iniziativa, che il più grande merito è da
attribuire proprio a chi ci ha permesso di poter concretizzare questa idea: insegnanti e dirigente
scolastica; le quali, sulle spalle portano una grande responsabilità sia nei confronti degli alunni che
dei genitori, poiché alla scuola essi affidano i propri figli per essere formati.
Questa consapevolezza ci ha sempre spronati a dare il meglio nella scelta dei temi da raccontare, nei
modi e negli atteggiamenti.
Già, l’atteggiamento che può essere tradotto semplicemente nel “buon esempio” il quale rappresenta
un fondamento in ogni contesto sociale e ad ogni età, in famiglia, nel lavoro, con gli amici e ancor
più in ambito scolastico dove le future generazioni crescono e possono trarre importanti lezioni dal
modo in cui chi interagisce con loro si comporta; abbiamo sempre avuto ben in mente che
quarantacinque bambini durante le nostre uscite ci osservavano.
Il filo conduttore di ogni edizione è stato raccontare il territorio, la fauna e quanto questo necessiti
da parte di chi lo vive attivamente e non, di rispetto prima di ogni altra cosa, come altrettanta
considerazione meritano le attività umane che da sempre sono legate alla vita rurale, come
l’agricoltura sostenibile ed anche la caccia.
Il riguardo nei confronti dell’ambiente e delle creature selvatiche che lo popolano rappresenta da
sempre un punto cardine della nostra associazione.
Senza questo modo di intendere e vivere la natura non avrebbe diritto di esistere la nostra passione.
Dalla seconda edizione per accentuare e soddisfare la sana curiosità dei bambini, che è una
componente imprescindibile di quest’età -anche se la sete di conoscenza dovrebbe accompagnarci
per l’intera nostra vita – un ospite a tema, ci ha affiancato nel nostro ruolo di accompagnatori.
Loris dal Maistro il noto chioccolatore, per raccontare gli uccelli di pianura e il loro canto
(duemilaquindici);
Flavio Galizzi, grande conoscitore dell’ambiente alpino per catturare l’attenzione sulla montagna
orobica e la fauna ad essa legata (duemilasedici).
I falconieri delle Orobie per descrivere il fascino e le peculiarità degli uccelli rapaci e trasformare
tutti per un giorno in falconieri (duemiladiciassette).
In ogni edizione a fare da aula a cielo aperto è stato un appostamento fisso di caccia appena fuori
paese, immerso nei prati e contornato da innumerevoli piante, gestito e curato dal titolare in modo
esemplare, prerogativa della maggior parte degli appostamenti fissi di caccia della bergamasca.
La distanza che separa questo luogo dalla scuola, l’ abbiamo sempre percorsa tutti insieme a piedi
rigorosamente dopo il suono della campanella e il consueto appello.
Quanti ricordi…
L’ultima tappa di questo viaggio, il trenta Maggio scorso, ci ha portati invece in luogo incantato
lontano dalla nostra terra bergamasca, ci siamo recati in visita di istruzione nella laguna veneta alla
Conca di Portegrandi, nel comune di Quarto d’ Altino a poca distanza da Jesolo.
Il programma di questa visita l’abbiamo concordato con il direttore del museo di storia naturale di
Jesolo dott. Roberto Basso, il quale insieme ad una suo collaboratore ci ha fatto da guida attraverso
i meravigliosi scenari della laguna.
Eccezionalmente e per la prima volta sono stati aperti i cancelli della valle “Cà Zane” ad una
scolaresca e più in generale per una visita guidata; il proprietario Sig. Cesaro Vincenzo e la moglie
Nadia, ci hanno accolti in modo familiare e garbato, facendoci sentire a casa nostra.
Tutti, chi armato di binocolo chi di macchina fotografica, abbiamo potuto ammirare moltissime
specie di uccelli acquatici e non durante l’escursione all’interno della valle: Volpoche, Germani reali,
Beccacce di mare, Cavalieri d’Italia, Aironi, Avocette, Marangoni, questi solo alcuni.
Un avvistamento molto interessante è stato un gruppetto di circa una trentina di individui di Storno
roseo.
I ragazzi durante la giornata hanno potuto poi assistere e partecipare alla pesca con i bilancioni e
sempre con l’aiuto delle nostre guide distinguere le tipologie dei pesci finiti nella grande rete.
Questa visita di istruzione, senza sminuire minimamente l’importanza delle oasi di protezione
importantissime per la conservazione degli habitat, a nostro avviso ha dimostrato che le attività
umane, se portate avanti con buonsenso, fondato su scienza e tradizioni locali, possono
tranquillamente convivere in ambienti di particolare interesse ecologico e con elevata biodiversità,
senza minare gli equilibri naturali.
Ai bambini ci è bastato in questi anni, più che spiegare questi concetti con le parole, semplicemente
mostrare ciò che è il mondo non urbanizzato fuori casa, popolato da moltissimi animali che è
possibile osservare solo accostandosi alla natura con pazienza, ascolto e voglia di imparare.
Intraprendendo un percorso di questo tipo, totalmente nuovo, relazionandosi con i bambini, non
tutto e sempre si può azzeccare da subito.
Strada facendo ci siamo resi conto, con l’aiuto determinante delle insegnanti, che l’attenzione dei
bambini non va pretesa, si conquista attimo per attimo e va gestita, soprattutto nei tempi. In uno
spazio aperto come è un prato di campagna si deve lasciare il più possibile libertà di agire e di
muoversi, i discorsi devono essere limitati all’essenziale per poi permettere di osservare e vivere
quello che fino ad un momento prima si raccontava a parole.
Un secondo elemento reputiamo fondamentale: di una giornata è sufficiente che ai bambini rimanga
un ricordo, un’ emozione, ottenere questo significa tutto.
Speriamo che ogni giornata di questo percorso abbia lasciato un qualcosa.
Siamo giunti alla fine di questo riepilogo, venerdì otto giugno durante la festa di fine anno
scolastico, alcuni di noi ospiti della scuola, hanno visto i ragazzi salutare le insegnanti, alcuni con
gli occhi lucidi, altri proprio in lacrime; come detto sopra non siamo insegnanti, ma siamo convinti
che essere amati dai propri alunni sia una grande soddisfazione, ed è la dimostrazione di avere
lavorato bene!
Anche il nostro impegno termina, qualche bambino e genitore ha chiesto se anche la sezione
cacciatori è stata promossa alle medie, per noi questa richiesta ha assunto un particolare significato,
ovvero che abbiamo realizzato con loro qualcosa di buono.
E’ consuetudine lasciare per ultimi i ringraziamenti, in cinque anni i grazie da dire sono veramente
tantissimi e si rischia involontariamente di trascurare qualcuno.
Quindi il grazie più sentito è indirizzato a tutti coloro che hanno fatto parte di questo cammino…
TUTTI!
Però due specialissimi e significativi ringraziamenti vanno fatti:
Il primo GRAZIE alle insegnanti: Alessandra, Carla e Daniela.
Il secondo GRAZIE di cuore, va a TUTTI i ragazzi.
Ci avete regalato dei momenti indimenticabili che porteremo sempre con noi, e da parte nostra vi
auguriamo buona fortuna perché sicuramente il meglio per voi deve ancora venire e una
raccomandazione: di fronte alle difficoltà non perdete mai il sorriso, tutto vi sembrerà più facile!!
Il nostro viaggio verso “l’isola che non c’è” lo abbiamo intrapreso quel sedici maggio, ogni edizione
ha rappresentato la conquista di un pezzetto di isola.
Quel “sarebbe bello ma…” passo dopo passo ha lasciato il posto a ”è stato bello, avanti così” ed ora
fa tutto parte della nostra storia associativa, ed è custodito nella sezione “esperienze memorabili”.
Per quanto ci riguarda ora è di nuovo il momento di voltarsi e di guardare avanti, pronti ad
intraprendere un nuovo viaggio con la consapevolezza che vale sempre la pena inseguire i propri
sogni.
“…Non ti puoi sbagliare perché quella è l’isola che non c’è, e ti prendono in giro se continui a
cercarla, ma non darti per vinto perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più
pazzo di te…”
Se avessimo voluto scrivere il finale, non saremmo stati in grado di immaginarlo migliore di così.
Sez. cacciatori Telgate

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