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Regione Lombardia delibera deroga per lo storno, 3 passi avanti nella difesa della caccia

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Tre motivi per sorridere in ottica di deroghe e dela caccia, 3 passi avanti grazie a Regione Lombardia e all’Assessorato di Fabio Rolfi in ottica di deroghe, ed in particolare per lo storno.

“Si tratta di 3 passi avanti -ha affermato il Presidente di Fidc Bergamo Lorenzo Bertacchi-. In primis aumentano le distanze da 100 a 500 metri dai frutteti, sarà operativa in tutta la Regione e non solo in comuni specifici di 4 sole province ed infine si passa a 600 da 80 dello scorso anno cacciatori autorizzabili”.

La Regione ha approvato, su proposta dell’assessore, una delibera che consentirà la caccia in deroga allo storno durante la stagione venatoria che si aprirà a settembre. Dal 2008 al 2017 lo storno ha causato alle colture lombarde danni accertati per 787mila euro. Nel 2017 ha provocato 60mila euro di danni a raccolti di vite, melo, mirtillo e ciliegio.

“Abbiamo adottato questo provvedimento discostandoci in maniera netta dal parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che consentiva il prelievo dello storno, ma con limiti che di fatto rendono impraticabile la caccia. Noi intendiamo tutelare gli agricoltori e il loro lavoro e consentire l’attività venatoria su tutto il territorio regionale con condizioni meno restrittive” ha dichiarato al termine della seduta di giunta l’assessore Rolfi.

“È una novità importante, a testimonianza della nostra volontà di affrontare il tema della caccia, attività necessaria per la tutela dell’agricoltura, in maniera pragmatica e non ideologica. Non intendiamo più subire da Ispra imposizioni scientificamente non motivate. Il tema della caccia in deroga va risolto. Rilancio l’appello al governo e al ministro Costa per un incontro con le Regioni che perorano questa istanza affinché si trovi una soluzione che possa consentire, nel rispetto della legge, l’esercizio della pratica venatoria, una tradizione diffusa che in Lombardia ha anche un forte valore economico e occupazionale” .

“Stiamo procedendo alla costituzione dell’osservatorio faunistico regionale: vorrei aprire il progetto anche ad altre Regioni affinché ci sia un altro soggetto che possa fare valutazioni scientifiche fondamentali per i piani di prelievo senza i condizionamenti ideologici che finora hanno caratterizzato il lavoro di Ispra. Siamo ancora in attesa da Ispra – conclude Rolfi – di una risposta alle nostre controdeduzioni rispetto al parere negativo sulla caccia a peppola e fringuello. Sollecito l’istituto a rispondere affinché la Regione Lombardia possa decidere quali azioni intraprendere”.

Cosa prevede la delibera:
– il prelievo dello storno potrà essere effettuato a una distanza non superiore da 500 metri da vigneti e meleti localizzati sul territorio regionale; 
– il prelievo potrà essere effettuato dai cacciatori residenti in Lombardia espressamente autorizzati; 
– ogni cacciatore dovrà annotare i capi prelevati sul tesserino venatorio; 
– il prelievo potrà essere effettuato nel periodo compreso tra il 24 settembre e il 31 ottobre 2018; 
– viene stabilito un numero massimo pari a 8.000 capi prelevabili e un numero massimo pari a 600 cacciatori autorizzabili al controllo; 

I cacciatori interessati al prelievo dovranno, in base alla residenza, fare richiesta di autorizzazione al controllo ai rispettivi Uffici Territoriali Regionali o alla Provincia di Sondrio, nel periodo 1 agosto – 31 agosto 2018 e, in caso di superamento del numero massimo pari a 600, verrà adottato il criterio dell’ordine cronologico di arrivo delle domande.

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