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Assemblea Nazionale di Fidc: a Roma si è svolta la 50esima edizione

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Dal sito di Federcaccia Nazionale www.federcaccia.org

A ROMA SVOLTA LA 50^ ASSEMBLEA NAZIONALE FIDC

Approvazione del bilancio di previsione 2016, stadi preparatori della conferenza di organizzazione e relazione sulle principali attività che la vedono protagonista i temi al centro della consueta assise di fine anno della Federazione Italiana della Caccia. Ospite il Presidente Nazionale Enalcaccia Lamberto Cardia

È stata ancora una volta Roma ad accogliere a pochi giorni dalla fine dell’anno i dirigenti nazionali, regionali e provinciali della Federcaccia convenuti per l’Assemblea Nazionale Straordinaria numero 50 ad assolvere a quello che oltre a costituire un appuntamento statutario è un momento di incontro e confronto sulla realtà politico venatoria e associativa del Paese.

I lavori sono stati aperti dal vicepresidente Lorenzo Carnacina, responsabile dell’Ufficio gestione ambientale, che ripercorrendo la positiva attività di quest’anno ha sottolineato il crescente riconoscimento del ruolo dell’Ufficio da parte di Istituzioni ed Enti diversi, frutto anche della serietà delle ricerche svolte. “Un impegno, quello di ricerca – ha ricordato Carnacina – che ha richiesto un investimento economico importante, in gran parte coperto oltre che con le risorse della Federazione a tutti i livelli, dall’adesione ai diversi studi di Atc, CA, Associazioni e perfino singoli finanziatori, a dimostrazione, e questa è la soddisfazione più grande, che abbiamo saputo costruire una rete di rapporti a livello nazionale e far comprendere l’importanza per la caccia della gestione in prima persona dell’attività tecnico scientifica. Oltre a rafforzare sempre più questo aspetto l’impegno per il futuro è quello di concentrarci sul mantenimento e il ripristino degli ambienti a favore della selvaggina naturale, fino a che il ricorso al prontacaccia non rimanga un ricordo“.

Un breve riassunto delle ricerche e attività dell’Ufficio sono stati successivamente offerti da Alessandro Tedeschi, Daniel Tramontana e Carlo Romanelli.

Michele Sorrenti, responsabile tecnico scientifico dell’Ufficio avifauna ha ricordato fra i molti temi toccati, l’importanza della pubblicazione su riviste scientifiche internazionali dei lavori svolti in modo da ottenerne la validazione: già pubblicato quello sull’allodola, in uscita quello sui tordi in Puglia e in preparazione un terzo sui tordi in Calabria. A questi si aggiunge l’inclusione di casi seguiti dall’Ufficio nel Manifesto della Biodiversità Face, che raccoglie oltre 140 esempi di azioni a difesa e mantenimento della biodiversità portati avanti da cacciatori.

Anche Sorrenti ha rimarcato gli ottimi rapporti stretti con le Regioni, che sempre più numerose si avvalgono dei documenti preparati dall’Ufficio per la stesura di calendari e piani faunistici per evitare ingiustificate restrizioni e come supporto in caso di ricorsi.

Grazie a questo rapporto, lo stesso Sorrenti e Tramontana hanno preso parte assieme ai tecnici delle Regioni Umbria e Calabria all’ultima riunione tecnica della Conferenza Stato Regioni, e in questa occasione hanno avuto modo di confrontarsi con i funzionari del Ministero dell’Ambiente aprendo quello che Sorrenti ha definito “uno spiraglio, ma molto importante, di dialogo su certe nostre posizioni fino ad ora non considerate dal Dicastero“. Sorrenti ha fatto infine presente che quando sarà terminata, speriamo favorevolmente, la questione calendari, si apre al mondo venatorio la sfida della gestione e conservazione degli habitat naturali.

Dopo questa prima parte, l’elezione a presidente dell’Assemblea dell’avvocato Salice, presidente provinciale di Piacenza, che ha immediatamente passato la parola al presidente Dall’Olio, ha avuto inizio la fase più istituzionale della riunione.

Illustrando il bilancio di previsione per l’esercizio 2016 predisposto e approvato dal Consiglio Nazionale del giorno precedente, che presenta anche in questa occasione il pareggio economico-finanziario, il presidente Dall’Olio ha sottolineato che il risultato è stato raggiunto malgrado l’aumento del costo del premio assicurativo, invariato dal 2010, richiesto dalle compagnie già dallo scorso anno. Questo comporterà anche una revisione dei costi di alcune tessere associative, individuate con la consulenza del broker Marsh, con aumenti di pochi euro, da 2 a massimo 5 euro a seconda della tipologia, “spalmati” sulla tessera Base e Silver con e senza cane, a fronte però di un aumento sensibile dei capitali e massimali assicurati, con un consistente miglioramento delle garanzie assicurative per i soci.

Dall’analisi delle diverse voci emerge il sempre crescente impegno, anche economico, sostenuto dalla Federazione sia a sostegno delle già ricordate iniziative scientifiche e di ricerca, sia a tutela della caccia sotto l’aspetto giuridico, che ha portato a una serie di iniziative legali condotte con efficacia attraverso lo studio Morbidelli di Firenze, in particolare con l’avvocato Alberto Maria Bruni, che vanno da richieste di accesso agli atti nei confronti del Ministero dell’Ambiente e Ispra al ricorso al Tribunale Europeo per denunciare la disparità di trattamento fra il nostro Paese, Francia e Spagna sulle tre specie divenute problematiche: ovvero beccaccia, cesena e bottaccio e le relative date di chiusura, già anticipate rispetto ai calendari degli altri Paesi citati.

Per specie che non sono in sofferenza non possiamo accettare che si voglia dare un colpo basso alla caccia per una attenzione particolare nei confronti di chi chiaramente vuole ridurre la caccia ai migratori – ha detto Dall’Olio -. La selvaggina migratoria merita rispetto, ma non è possibile continuare a basarsi su dati vecchi, non dare luogo a nuove ricerche e in mancanza dei report che l’Europa chiede e che il nostro Stato non è in grado dare, pensare di risolvere tutto con la chiusura anticipata di dieci giorni“.

Ma l’impegno della Federazione, ha ricordato il Presidente, va anche in una recuperata attenzione verso la piccola stanziale di pregio, altrettanto bisognosa di attenzioni che non siano ripopolamenti a uso del carniere; in una valorizzazione, anche economica, della carne di selvaggina, ungulati in particolare; in una comunicazione che esca dall’autoreferenzialità, ripetendo l’apprezzata realizzazione di un numero speciale per contenuti e grafica del numero 3 di quest’anno de “Il Cacciatore Italiano”; nella partecipazione a progetti Life europei; come quello in corso di valutazione che riguarda la starna e che vede partner Federcaccia; nella stesura di linee guida per la gestione della piccola fauna stanziale affidate alla referenza scientifica della dottoressa Romeo, anche lei presente all’assemblea, così come l’ideazione e il consolidamento del geo database; nel proseguire sulla strada della riqualificazione e valorizzazione del personale.

Dobbiamo – ha concluso – diventare elemento di confronto ineludibile per le Pubbliche amministrazioni e per farlo serve dotarsi di mezzi e di competenze“.

Al termine del suo intervento ha fatto seguito la positiva relazione del Collegio dei revisori dei conti sul bilancio e la risposta ad alcuni chiarimenti richiesti dall’assemblea.

Intervenendo al breve e propositivo dibattito sul bilancio, il vicepresidente Buconi ha sollecitato una ulteriore qualificazione delle voci di spesa, suggerendo, anche alla luce di quanto affermato dal presidente nazionale, che di ogni sezione FIdC, dalle comunali ai regionali, preveda per il futuro di destinare almeno l’1% alla voce studi, progetti e ricerche, per far crescere ancora più e meglio questo aspetto fondamentale dello sforzo della Federazione e raggiungere sempre maggiori obbiettivi.

La votazione che è seguita ha visto approvato all’unanimità dai presenti il bilancio di previsione 2016.

Dopo la votazione il presidente Dall’Olio ha ripreso la parola per affrontare l’altro punto nodale all’ordine del giorno: la Conferenza di organizzazione.

Sul territorio, dopo Lombardia e più recentemente Toscana ed Emilia Romagna, continueranno gli incontri per illustrare e confrontarsi con i dirigenti delle diverse regioni sui temi della riorganizzazione della Federazione. Chiedendo a tutti i dirigenti di essere accompagnato in questo processo, condiviso con il Consiglio di Presidenza e il Consiglio Nazionale, il presidente ha ribadito che l’obbiettivo è il rafforzamento economico e strutturale di ogni associazione regionale affinché queste siano in grado di affrontare, dal punto di vista culturale, tecnico, scientifico, organizzativo e politico la salvaguardia degli interessi della caccia. Una Federazione che non abbia più valore di solo sindacato, ma una struttura che si occupi di gestione faunistica e venatoria con più alte competenze, da acquisire rapidamente nell’immediato futuro.

Una nuova Federcaccia, che senza dimenticare i suoi valori e la sua storia, sia pronta a confrontarsi con le Regioni che dopo l’abolizione delle province avranno anche competenza sulla caccia. Il tutto  senza penalizzare le strutture periferiche, provinciali e comunali, che mantengono e devono anzi ancor più qualificare il loro ruolo di presidi sul territorio, innalzando la loro professionalità e attraverso questa il livello dei compiti svolti e dei servizi offerti.  

Non una operazione di facciata, ma un profondo processo di cambiamento che come Dall’Olio ha ricordato non è più rimandabile e che non riguarda solo aspetti strutturali della nostra associazione.

La caccia è parte della cultura dell’uomo, sta alla sua stessa origine – ha detto -. Dobbiamo renderla di nuovo presentabile, riabilitarla gli occhi dell’opinione pubblica e questo passa anche attraverso una nostra ristrutturazione. Per le risorse che ancora abbiamo, la nostra storia, la nostra capacità di pensiero e azione, darci una nuova struttura significa dare un contributo all’intero sistema caccia. E questa revisione interna diventa anche sinergica all’unità, alla quale non possiamo rinunciare“.

Sull’unità è intervenuto anche Lamberto Cardia, presidente Enalcaccia, presente all’Assemblea mentre non hanno potuto prendere parte per motivi familiari Marco Castellani dell’ANUU e per concomitanti impegni associativi Osvaldo Veneziano di Arci Caccia.

Lavorare insieme con le stesse idee, le stesse finalità, procedendo ad unificare il modo di agire, su una unione basata sul rispetto reciproco è fondamentale per la caccia – ha dichiarato Cardia -. Il rischio è quello di non riuscire più a fare fronte ai cambiamenti e alle sfide che ci si presentano. La nascita della Federazione nazionale delle associazioni riconosciute è ormai fatta e manca solo la formalizzazione di una situazione già esistente. A livello regionale le nostre associazioni hanno dirigenze qualificate, dobbiamo lavorare per fare in modo che, dove non è già avvenuto, queste comprendano che questa convergenza è irrinunciabile per il bene della caccia“.

I saluti e gli auguri del Presidente per le imminenti festività, hanno sancito la positiva conclusione anche di questa 50^ assemblea.

 

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