VIDEO- La rassegna venatoria dell’Uncza a Castione: a tema la lepre nella due giorne dedicata ai Comprensori Alpini
Una buona presenza di pubblico nel corso dell’interessante dibattito sulla lepre, le scolaresche in mattinata, le relazioni su vari Ca e l’esposizione dei trofei di caccia della passata stagione nella 6° edizione della Rassegna Venatoria provinciale di Castione della Presolana, organizzata dall’Uncza, Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi, legata a Federcaccia, in collaborazione con i Comprensori Alpini Valle Seriana, Valle Borlezza e Valle di Scalve. Nel pomeriggio del sabato c’è stato l’appuntamento più sentito: quest’anno è toccato all’analisi della lepre, con molti lepraioli presenti in sala, allo studio del caso della provincia di Piacenza con Guido Grilli del Dipartimento di Medicina e Veterinaria dell’Università di Milano ed Enrico Merli dirigente del servizio Caccia e Pesca di Piacenza. Presenti alla manifestazione anche il nostro presidente provinciale di Fidc Bergamo Lorenzo Bertacchi, oltre al Sindaco Angelo Migliorati di Castione della Presolana e parte della sua giunta e per un veloce saluto anche il Consigliere Regionale Lara Magoni.
Ad aprire i lavori è stato il presidente provinciale dell’Uncza, Marco Bonaldi, con un discorso carico di pathos incentrato sulla figura del cacciatore, ormai cosciente nel capire che è arrivata l’ora di riscattarsi per dare alla società una nuova immagine di sè, rendendosi parte attiva nel mondo sociale, facendo rispettare la caccia per i criteri scientifici alla base e in ambito di caccia agli ungulati, evitare pratiche venatorie come visori notturni, fotocamere o strumenti non in sintonia con la natura.
Lo studio sulla lepre ha interessato i diversi cacciatori presenti ed è stato presentato dai relatori pare interessante soprattutto in ottica di pianura: a Piacenza si è adottato un modello di gestione sostenibile di pratica venatoria alla lepre, rafforzando le zone di ripopolamento e cattura, con una gestione attenta dei predatori, intervenendo con miglioramenti ambientali, senza introdurre lepri d’importazione e controllando il prelievo nei numerosi Atc piacentini. Per alcuni anni sono stati incrementati i carnieri, l’obiettivo era la caccia senza dover recuperare lepri d’importazione o cattura: un’insieme di cause ancora in fase di studio hanno portato ad una diminuzione delle lepri, dovuta soprattutto a problemi sanitari, ma restano una serie di indicazioni utili anche per la nostra provincia.