La lettera del Presidente di Federcaccia Nazionale. “Bergamo non ha mollato e non molla”
In questa drammatica situazione che ha colpito la nostra amata Italia e che proprio su Bergamo sembra essersi accanita con particolare acredine, è difficile trovare parole per esprimere il dolore e la vicinanza provati.
Senza nulla togliere agli altri nostri concittadini e agli altri centri che come Bergamo sono stati duramente colpiti, è dalla tua Città che sono venute le immagini che più duramente e con crudezza ci hanno fatto avvertire tutto l’orrore di quanto stava accadendo.
Bastano per tutti quelle immagini di camion militari che portano via nella notte corpi e anime di persone amate alle quali non è stato possibile nemmeno tributare un ultimo saluto, dare un ultimo bacio o un’ultima carezza…
Tutto questo nessuno di noi, credo, lo potrà mai dimenticare e assurge senza dubbio a simbolo nazionale di questa immensa tragedia.
Anche nell’ora più buia, che ha visto portare via genitori, fratelli, amici – anche fra le fila della nostra Federazione, che ha pagato anch’essa pesantemente il proprio tributo fatto di Presidenti di sezione, dirigenti e soci – da Bergamo è giunta però un’altra immagine, altrettanto forte e simbolica: quella di un popolo che non si piega, che non si abbatte, che rimanda il tempo delle lacrime e dei ricordi a quando tutto sarà finito.
Mola mia… non mollare! Questa l’esortazione che è risuonata e che ancora risuona per le vie.
E Bergamo non ha mollato e non molla.
Come sempre gli italiani nel momento del bisogno sanno fare, i bergamaschi si sono rimboccati le maniche e hanno fatto vedere di che pasta sono fatti.
Tanti gli episodi di generosità e altruismo che vi hanno visti protagonisti, anche come Federcacciatori, in questi giorni bui.
Anche con il vostro aiuto, perché lì idealmente era tutta la città che lavorava, in pochi giorni è sorto l’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale Alpini allestito presso la Fiera, nato da uno scatto di orgoglio e di giusta rivincita nei confronti di quel nemico tanto forte quanto subdolo.
È questa l’immagine della rinascita che porteremo sempre con noi. Non potrà cancellare l’altra, quella del dolore per il quale vi saremo sempre vicini, ma mostra la forza della vita e la voglia di riscatto.
Quando tutto questo sarà finito e i giorni torneranno a fluire nella loro quotidianità, ricordando chi è andato avanti riprenderemo la nostra vita. Certo, dopo una prova come questa non potrà essere la stessa. Ma sono certo che saprete affrontare qualsiasi difficoltà con lo stesso spirito, a testa alta, come avete affrontato questa.
Ti prego di voler portare a tutte le nostre Sezioni e a tutti i nostri tesserati il mio cordoglio per gli amici e gli affetti più cari colpiti dall’epidemia, ma anche l’ammirazione per quello che anche in questa difficile situazione hanno saputo fare e la certezza che grazie al loro immutato impegno sapremo risollevarci.
E dopo aver pensato ai capisaldi rappresentati dal lavoro e dalla famiglia, anche la nostra passione e con lei la nostra Federazione torneranno ad occupare il posto che meritano nella nostra vita.
Un fraterno abbraccio a te, a tutti i nostri dirigenti e a tutti i cacciatori bergamaschi.
Il Presidente
Massimo Buconi